sabato 1 agosto 2009

Jessè - La Croce




Maria era del ramo di Jessè. La parola Jes significa fuoco, sole. Essere del ramo di Jessè sighifica essere della stessa sostanza del fuoco, del sole. Il nome Gesù (Jesus) ci appare nel suo fuoco e nel suo sole.
Ci dicono le scritture che Maria (mater, materea da cui materia) fu la genitrice di Gesù e ciò perchè Maria è forma, se si preferisce vaso che raccoglie il sole e il Padre, lo Spirito Vitale. Ma Maria non è forse Luna che, ricevendo i raggi del sole (nella parte nera agli occhi profani), li tiene in grembo per fecondarli e far nascere il giorno?
Se Gesù è un elemento, una fase, una corporificazione soggetta alle vicissitudini, se è testimonianza di uno spirito incarnato ovvero esso stesso è spirito incarnato, ciò che pare rilevante è che Jesus può porsi in un contesto ove del medesimo non si può prescindere (necesse est) in quanto "risultato" di una incarnazione del "Principio" e nel contempo dallo stesso occorre risalire, scomponendo, poichè "verso l'ora nona Gesù gridò ad alta voce "Elì, Elì lemà sabactani" ma Gesù, dopo aver emesso di nuovo un grido, rese lo spirito (vangelo secondo Matteo: radice Mat, terra, simbolo dell'angelo e quindi processione dall'alto in basso, dal cielo alla terra). Tutto ciò accade sulla croce (crogiolo, lanterna, cratere, vaso) e sucessivamente fu: Gesù il Crocifisso (Vangelo secondo Matteo).
Anche nei Vangeli Gnostici, Filippo scrive "Mio Dio, perchè mi hai abbandonato? Sulla croce egli disse queste parole perchè là fu diviso. Chiunque fu generato da colui che distrugge non proviene da Dio. La croce (Nord,Sud,Ovest,Est, Acqua, Fuoco, Terra ed Aria, numero 4, rotazione) strumento e luogo di separazione dal mondo inferiore (infero) che permette di rendere lo spirito, ossia la via dolorosa della materia (Elì, Elia, Elios: il Sole abbandona il suo "composto" ... la materia si spiritualizza e lo spirito si materializza, la luce da sè si separa).


Gesù, come Uomo, in piedi sulla sfera terrestre, circondato dai quattro elementi.La venuta di Gesù sulla terra, comunque la si voglia intendere, è venuta nel regno vegetale e minerale, restando Egli ancorato a quest'ultimo "costruendo sulla Pietra la sua Chiesa". Sempre nel Vangelo secondo Matteo si legge: "Ed io ti dico, che sei tu Pietro e che su questa pietra fonderò la mia Chiesa e che le porte dell'inferno non prevarranno sopra di lei". Ma Pietro fu crocifisso a testa in basso, a croce capovolta...
Per trovare la "Pietra", quindi, che occorra forse replicare nella materia il supplizio di Pietro e quindi separare e convertire per arrivare a condividere "ciò che è in basso con ciò che è in alto"?.
Gesù come Antropos è "composto dagli elementi": in piedi sul mondo, che è in basso, sta fra i quattro elementi. La via dell'uomo perciò, la conoscenza del'uomo, passano attraverso l'Opera sua e passa su se stesso (chi sa bruciare con l'Acqua e lavare col Fuoco, fa, della Terra il Clielo e del Clelo la Terra preziosa (qui scit comburere aqua et lavare igni facit de terra caelum et de caelo terram pretiosam).

Tornando al Vangelo di Matteo, l'incipit del capitolo noto come "Agonia e morte di Gesù" in realtà così recita: dall'ora sesta all'ora nona si stesero le tenebre sulla tera. E verso l'ora nona...
Ora, il Libro Egizio degli Inferi è suddiviso in dodici parti corrispondenti alle dodici ore. Il testo descrive il viaggio che il Sole notturno compie nelle regioni infere, navigando per dodici ore, in terra desolata. E' evidente come non si tratti della descrizione del periplo solare quanto della descrizione di un viaggio iniziatico. E' possibile trovare una qualche corrispondenza fra le ore della Croce e quelle del Libro Egizio?

L'ora VI: è l'ora della dissociazione, delle fasi dissociative imposte dall'esperienza e legate alle forze che vanno utilizzate in direzione inversa sotto l'occhio vigile del dio Thoth. La donazione dei beni materiali, che potenzialmente appartengono alla divinità (rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori...). Sempre all'ora sesta del Il Libro Egizio, un monito viene rivolto alle divinità: "Unitevi alla vostra carne e non permettete che le vostre membra siano impedite". Occorre cioè che le singole potenze individuali (insiste nella carne, in se stessi e non altrove) non vadano disperse, ma che al contrario si uniscano ancor di più alla carne e quidi riescano ad agire stando ferme nelle loro sedi.
Il dio sta al di sopra. Il "tenersi al di sopra" esprime la direzione verticale e quindi la direzione ascendente dell Fuoco, del proprio Fuoco (Jesus, Jessè). E' la raffigurazoine di uno stato attivo e non meramente passivo.
Gesù all'ora sesta non subisce ma agisce, dissocia le sedi delle potenze individuali e restituisce a "Cesare quel che è di Cesare" mantenendole ancorate e riformulate allla carne.

L'ora VII è l'ora in cui vi è la coesione (condensazione) delle potenze dissociate (rappresentata da Iside che impedì la dispersione delle membra di Osiride) che devono affrontare le forze del male. Male che, da altro punto di vista, permette la coesione, quale presupposto oggettivo dell'agire (ormai Gesù sulla Croce ha superato lo stato precedente...).

L'ora VIII è l'ora della stasi. Dopo la dissociazione dell'esperienza, dopo lo scontro col male, dopo aver condensato le potenze individuali, ecco la stasi, la calma. Siamo in presenza della cristallizzazione e quindi del giusto equilibrio che stabilizza.

L'ora IX vede il dio sole in una città, la cui porta ha il nome di Guardiana dell'Innondazione, a ricordare come anche dopo la stasi sempre possano ripartire incontrollate le potenzialità e quindi, in questo caso la distruzione. In quest'ora potrebbe iniziare il lavoro del Fuoco che s'opporrebbe all'Acqua e che potrebbe innondare la terra. Vero però è che in quest'Acqua è contenuto il germe di ogni individualità. Il nome della città è "Colei che introduce alle forme" ed è simboleggiata da una coppa (vaso, crogiolo), laddove l'introdurre/iniziare è rappresentato da un pesce (Bes). Il passaggio in questa città, come il pesce tra le correnti, non significa dissoluzione dell'individuo: graficamente ci si tiene ritti in uno stato attivo di coscienza. Ed è verso l'ora nona che Gesù emise l'ultimo grido, avviatosi a tornare se stesso Forma alla Sorgente di tutte le Forme, divisosi per essere indiviso. Da questo momento fu (vangelo secondo Matteo) Gesù il Crocifisso.

A questo punto viene spontaneo chiedersi: tutto ciò cui prodest? Il Gesù che ci hanno insegnato, le intrepretazioni che potremo leggere e condividere, hanno un senso? Tendono a quella verità che noi stessi abbiano giurato di amare e ricercare?
Nella Porta Alchemica vi compare la scritta Ruach Elohim, lo Spirito di Dio. Materia e Spirito quindi, ma anche Spirito nella materia, Verbo e Carne, strettamente uniti ed imprescindibili per "servire" l'Essenza delle Essenze, con gli strumenti che abbiamo:.... "Ho gettato fuoco sul Mondo ed ecco, lo custodisco fino a che divampi"

2 commenti:

  1. Joahkim, é un post meraviglioso, questo. non so se volessi che leggessi proprio questo, ma mi sono incantata a leggerlo e finché non ho letto Ho gettato fuoco sul mondo...Non ho voluto tralasciare nulla.
    Scopro che abbiamo percorso le stesse strade di studio. che anche tu hai letto il Libro dei Morti egizio, che veniva sempre sepolto insieme al defunto, così da averlo con se, lungo il suo viaggio il peregrinare del Ka che si muove nei tre livelli della dimensione Astrale.. Una cosa è certa, mai un'anima avrebbe vagato nell'aldilà senza questo importantissimo aiuto! Ed é bello il tuo rapportare le ore della croce a questo bellissimo Libro...
    Non ti nego che ho studiato molto, da avida scolara, il mondo dei morti, che ho studiato anche il Bardo, che spesso viaggio in quei mondi, sospinta da una forza che mi attrae come un magnete. Scrivo a volte per scrittura automatica, e molto di più. La magia della mia vita é questa...Un dono prezioso che qualcuno ha chiamato malformazione cerebrale ma che in definitiva mi ha dato dei superpoteri...
    Ti ringrazio x la tua attenzione. E se non era questo il post, mandami il link...
    ti abbraccio
    Lilly

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  2. Questo post non è mio. Queste sono le parole di mio padre. Lui era uno studioso dei templari, un anima dolce e profonda senza la quale non avrei mai imparato ed amato queste cose. Mentore,maestro e padre dolcissimo. Lui è la stella che mi guida e mi abbraccia quando mi sento disperdere. Mi ha dato in mano gli attrezzi per capire, conoscere e studiare ciò che amo.
    Queste pagine sono state fatte in suo onore. Le avrebbe apprezzate.

    Non passo di qui sempre... ogni tanto mi fermo, rileggo, piango e sorrido.
    Johakim vive qui con lui e dove passano poche anime sensibili come la tua... altri non si fermano perchè non hanno nulla da leggere...

    I miei pensieri "quotidiani" vivono sulla croce del sud:
    http://johakim.blogspot.com/

    è anche li che, se vorrai, potrai trovarmi.
    Un triplice, fraterno abbraccio :o)
    Joh

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Grazie per aver commentato.